Costruire l’uguaglianza, liberare le differenze

Con il crollo del fascismo in Italia non è crollato il sistema scolastico, così come non sono crollate la Chiesa Cattolica o la Pubblica Amministrazione.

La guerra è passata con la sua devastazione, donne e uomini hanno resistito operando attivamente dentro la guerra di liberazione non solo per cacciare gli occupanti tedeschi, ma anche per rifondare l’Italia su un nuovo patto di cittadinanza che includesse tutti e tutte sulla base dell’uguaglianza. Leggi tutto “Costruire l’uguaglianza, liberare le differenze”

La violenza di cui non parliamo

Acqua, aria, terra e riproduzione della specie: sono gli elementi dell’ecosistema che per noi umani costituisce la vita.
L’economia, che pure significa casa e quindi gestione dell’abitare umano, diventata scienza nell’età del capitalismo, considera solo la terra nel paradigma della ricchezza, eppure dell’aria parlano, nei loro incontri, i potenti che si spartiscono i territori, le guerre per l’acqua sono già cominciate e quella per il dominio sulla riproduzione della specie è antica di qualche millennio, dichiarata dagli uomini che hanno inventato gli eserciti come forma dell’agire, articolata nelle strutture sociali dell’arruolamento di uomini, ma anche di donne, a sostegno dei pilastri di una gerarchia sociale che si fonda sulla relazione impari tra i sessi e da questa produce la forma mentis in cui, di volta in volta, possono crescere e proliferare tutte le ideologie e pratiche discriminatorie.
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Ciò che non siamo, ciò che non vogliamo[1]

Ricordo i versi di Montale perché a me hanno regalato, quando ero molto giovane, la forma in cui esprimere il mio essere alla ricerca di una strada, dichiarando però chiaramente quale non volevo percorrere.

Non sempre la negazione è negativa (e scusate il gioco di parole), nei versi di Montale testimonia l’umanità del dubbio, il coraggio della sottrazione, in tempi in cui vigeva il conformismo della dichiarazione altisonante di sé. Leggi tutto “Ciò che non siamo, ciò che non vogliamo[1]”

Non si tratta solo di linguaggio

Salgono sull’autobus spintonandosi, si interpellano usando insulti che mi fanno rabbrividire, e ridono; alla fermata uno ha scatarrato e sputato per terra, come facevano alcuni uomini nella mia infanzia (severamente ripresi e stigmatizzati dalle donne come sporcaccioni), alla fermata successiva i due maschi cercano di impedire la salita a una signora anziana, mentre le ragazze li incitano “dai lascia giù la vecchia”, e ridono. La signora riesce a salire e resta contro la porta chiusa, schiacciata dal muro delle loro schiene; li invito a spostarsi nel miglior modo possibile, come se non si trattasse di un’azione consapevolmente agita, fanno finta di non sentire, cerco i loro occhi e sorrido, abbassano i loro. Non provo rabbia, solo preoccupazione, un sentimento che li imbarazza; lasciano un po’ d’aria alla signora e riprendono con gli insulti reciproci come per tenersi in contatto e continuare a far muro contro il resto del mondo; una ragazza tace, mi guarda di sottecchi, ma non osa sottrarsi e fa una mezza risata, che le riesce malissimo. Leggi tutto “Non si tratta solo di linguaggio”

Non sosteniamo il patriarcato!

I diritti diventano fragili se non sono davvero per tutte, se definiscono la cittadinanza per esclusione, se non ne viene insegnata la storia, se non costruiscono dialogo politico, e infatti sono stati piano piano disattesi e poi velocemente aggrediti, con arroganza nelle strutture sanitarie, nei posti di lavoro, a scuola, nell’immaginario di quell’interazione quotidiana in cui si costruisce l’idea di mondo comune.

In fondo sapevamo, quando, all’inizio, la parola d’ordine era per tutte “Liberazione”, che non di un fatto o solo di qualche legge si trattava, ma di un processo che avrebbe potuto coinvolgere tutte e tutti. Leggi tutto “Non sosteniamo il patriarcato!”

Bilanci

Si fanno di solito quando qualcosa si conclude: la parola, con la sua allusione economica a entrate e uscite, e l’origine etimologica derivata dallo strumento per misurare il peso di un corpo, invita alla ricerca dell’equilibrio.
La parola bilancia è una variazione del tardo latino bi-lanx, termine composto che indica due piatti, oggetto diventato simbolo di giustizia proprio perché ciò che l’offesa, l’abuso, la prepotenza, l’iniquità, la prevaricazione, il delitto, tolgono alle persone e alla collettività, va risarcito. Leggi tutto “Bilanci”

Violenza: mi sono persa qualcosa?

Non leggo i giornali tutti i giorni e per fortuna, come milioni di donne italiane, sono lontana dal dibattito giornalistico che crea e coltiva i suoi personaggi anche quando hanno ben poco di significativo da dire, ma oggi non posso tacere.
All’inizio degli anni ’90 alcune femministe-doc, quelle ascoltate nelle sale, interpellate dai giornali e perfino riconosciute dall’accademia, decretarono che il patriarcato era morto, dovevamo smetterla di raccontare le nostre tribolazioni e sventolare invece i tanti successi che potevano costellare le nostre vite, bastava lo volessimo. Leggi tutto “Violenza: mi sono persa qualcosa?”

Dopo Siena: INCLUSIONE

Inclusione. Di tutte le parole dette nella due giorni di Siena, (bellissimo appassionante appuntamento, generosamente organizzato) questa è certamente la più condivisibile eppure la più ambigua, per come è stata affermata e ripresa, dopo che qualcuna, poche oltre a Lidia Menapace, ha nominato alcuni contenuti come l’antifascismo, il patriarcato, il capitalismo, sui quali è quanto meno necessario aprire il dibattito. Leggi tutto “Dopo Siena: INCLUSIONE”

Verso Siena: l’imprevisto della storia siamo noi

Che cosa ci muove, più di mille donne, su una chiamata che non ha ancora un programma e delle mete precise?
Certamente la fiducia, che accordiamo a donne che hanno scelto di usare la propria visibilità, la posizione di piccolo o grande potere già raggiunta, a favore di tutte.
Certamente la speranza, di riuscire ad andare oltre le parole e trovare le azioni per mettere sul tappeto della politica un cambiamento radicale, con un passo per volta, ma radicale. Leggi tutto “Verso Siena: l’imprevisto della storia siamo noi”

“Siamo la forza del mondo”

Intervista di Tiziana Bartolini a Rosangela Pesenti, NOI DONNE 2011 

Tra Punto G e Se Non Ora Quando, una stagione di protagonismo delle donne.

“Stiamo vivendo una crisi di sistema in cui deflagra l’incompatibilità tra l’economia capitalista e l’ambiente, in rotta di collisione con l’economia della riproduzione”. Rosangela Pesenti, mente raffinata del femminismo italiano, affida a ‘noidonne’ alcune riflessioni avendo vissuto personalmente sia Punto G di Genova sia il nuovo movimento – Se Non Ora Quando – che ha preso il via dalle piazze del 13 febbraio e si è poi confermato con l’appuntamento a Siena di luglio. Leggi tutto ““Siamo la forza del mondo””