“La morte della natura”: l’ecofemminismo salverà il mondo?

Università degli Studi di Bergamo
Dottorato in Antropologia ed Epistemologia della Complessità
Elaborato per il corso di Epistemologia della scienza
2009

INTRODUZIONE

L’esclusione delle donne dalla scienza, la nascita del capitalismo con la definizione “forte” di lavoro di produzione della merce e l’oscuramento dei lavori della riproduzione, o una loro definizione “debole” come servizi quando sono messi sul mercato, l’esaltazione del dominio sulla natura ridotta a materia inerte a disposizione dell’esperimento e dello sfruttamento, sono fenomeni coevi che segnano quel grande cambiamento nella percezione del mondo e nel modo di abitarlo, socialmente e politicamente, che ancora oggi viene definito come inizio del progresso, nonostante l’evidente insostenibilità ambientale accompagnata da diffusa sofferenza umana.
Qual è il legame tra l’immagine del mondo che si deposita in ogni disciplina definendone la scientificità, e quindi la “credibilità”, a partire dall’alienazione del punto di vista e dall’assunzione di un soggetto unico, maschio bianco adulto sano, che diventando paradigma della conoscenza può inventare l’oggettività, e la riduzione delle donne a corpo, e dei corpi a materia, risorsa a disposizione per qualsiasi sfruttamento o guerra? Leggi tutto ““La morte della natura”: l’ecofemminismo salverà il mondo?”