Se Bertha von Suttner, premio Nobel per la pace del 1905, ha potuto essere rimossa dalla memoria, non meraviglia che una sorte analoga sia toccata ad altre donne che prima o contemporaneamente a lei contribuirono alla nascita e alla diffusione del movimento pacifista.
Mirella Scriboni, Abbasso la guerra! Voci di donne da Adua al primo conflitto mondiale, BFS Ed., 2008
Ciò che sarebbe più terribile per il futuro del socialismo sarebbe vedere i partiti operai dei diversi paesi decisi adottare la teoria e la pratica borghesi secondo le quali sarebbe del tutto normale ed inevitabile che i proletari delle differenti nazioni si scannino a vicenda durante la guerra, per ordine delle loro classi dominanti, per poi dopo la guerra di nuovo scambiarsi, come se niente fosse, abbracci fraterni. (…)
Questo spaventoso massacro reciproco di milioni di proletari al quale assistiamo attualmente con orrore, queste orge dell’imperialismo assassino che accadono sotto le insegne ipocrite di “patria”, di “civiltà”, “libertà”, “diritto dei popoli” e che devastano città e campagne, calpestano la civiltà, minano alle basi la libertà e il diritto dei popoli, rappresentano un tradimento clamoroso del socialismo.
Rosa Luxemburg, Alla Redazione del Labour Leader a Londra, Berlino dicembre 1914, in Lettere contro la guerra, Prospettive Edizioni, Roma, 2004