Aprile di speranza
balli e festa
orgoglio di sfilate a testa alta
ecco i ragazzi della Resistenza
e le ragazze nella foto di gruppo
che marciano in prima fila con la bandiera
e le donne tante, a migliaia commosse
folla plaudente ai lati della strada
argine e guida sicura
per una democrazia da inventare
quella che a molti faceva paura
perché la libertà
– dobbiamo ricordare –
vuole che prima di tutto
e dopo e sempre
sia libero l’amore
da ogni dipendenza
(ma per questo ci vollero anni e anni di lotte
e di pazienza)
Nel cuore
oggi come allora
i morti, le morte
per fucilata o eccidio
tanti troppi
i non tornati dai campi
di lavoro e sterminio
i torturati, le stuprate
quelli tornati a festa ormai finita
senza certificato d’eroismo
come se fosse stato facile
restare prigionieri dei nazisti
e dire no al fascismo
quelle che tornando alla vita
hanno ritrovato la vita precedente
schifosamente uguale
e tutto da ricominciare
in un mondo che guardava con sospetto
la tua vita combattente
(e molte morirono dopo, sole
nella solitudine del proprio letto)
Donne e uomini
sopravvissuti allo sterminio
di un popolo, una famiglia, un sogno
una vita onesta e tranquilla
che hanno dovuto ricominciare
in un paese che ha chiuso ogni vergogna in un armadio
girando le ante contro il muro
aiutando i colpevoli e non le vittime
a ricominciare
Non sono presenti
le donne e gli uomini
morti in terra straniera
durante il lungo inverno della ragione
che si chiamò fascismo
e li portò via come una bufera
nel cuore il sogno che noi abbiamo chiamato
Liberazione
elenchi di nomi sbiaditi negli archivi
elenchi di nomi
che nessuna memoria trattiene
e cancellarli fu il compito che assunse
poi
la gente perbene
A noi nati e nate dopo
l’ipocrisia benpensante ha lasciato
pagine bianche
per quella danza smemorata
che ancora prepara
il ritorno del passato
Le scarpe rotte con cui hanno marciato
nella lunga notte clandestina
della lotta
sono i buchi della nostra memoria più vicina
che non conosce i lunghi giorni oscuri
e s’illude che basti la bandiera
per abbattere i muri che si alzano
anche nel prato della casa vicina
Eppure quella primavera torna
e mette ogni anno i suoi semi
perché la libertà
cerca in ogni vita la sua strada
nell’anonima quotidiana azione
e ci ricorda
di rinascere ogni giorno umane e umani
come nel tempo forte e limpido
della nostra Liberazione