Andare oltre: questo è il significato originario della Pasqua.
Un passaggio annuale che ci piace tradurre in rinascita, evocando le antiche feste del raccolto e la gratitudine per la terra che rifiorisce.
Nella religione cristiana annuncia la resurrezione, la possibilità di vincere la morte.
Qualunque sia la nostra fede, una o molte, solenne e fissata nel rito o più modestamente espressa solo nella fiducia, ricordare che possiamo andare oltre segnala il cammino umano, nel mistero della storia individuale come in quella collettiva.
L’anno scorso eravamo in un clima di morte diffusa e imprevista, l’improvvisa paura ci spingeva a dichiarare immediata speranza, come se fosse una sostanza prodotta dalla mente così come il corpo produce adrenalina di fronte allo spavento.
Quest’anno sappiamo che andare oltre non significa solo scivolare lungo il canale del nostro tempo cercando di evitare inciampi, ma scegliere direzioni, parole, compagne e compagni di strada. Significa avere pazienza e saper cogliere l’attimo, vivere il tempo dell’attesa e accogliere la sorpresa che trasforma la visione.
Andare oltre è possibile se sappiamo dove ci troviamo. Perciò, ovunque voi siate, vi auguro buoni pensieri.