Sommessamente. A proposito di un articolo inopportuno su Micromega

Leggo per caso, tra un articolo e l’altro di un dibattito serio sulle parole della laicità, un articolo che definire curioso è un eufemismo: il signore scrive di violenza sulle donne cominciando in punta di forchetta con tutta una serie di distinguo pretestuosi che la inseriscono tra le piegature linguistiche di vari concetti ad hoc, il cui significato va oltre i singoli termini.
Gli esempi iniziali: ferro da stiro, ragazza madre, sono il pretesto (espressione della casualità inconscia?) per introdurre una serie di distinzioni capziose che riguardano la locuzione “violenza sulle donne” entrata in uso, a suo dire, in forma poco pertinente rispetto alla realtà.
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Covid-19

Mi scrive una ragazza incontrata qualche anno fa, mi manda questo scritto e io le chiedo la possibilità di farlo conoscere perché ne abbiamo bisogno.
Ho appena parlato al telefono con un’amica che vive fuori dalla zona rossa in cui abito e mi ha raccontato di persone che fanno la movida, che trovano eccessivo sospendere le riunioni.
S. scrive a noi, specie umana, con affetto e coraggio perché ci vuole coraggio a pensare a noi, non contagiati, noi magari superficiali, distratti, che magari facciamo stupidaggini solo perché non portiamo la paura dalla pancia al cuore e dal cuore alla testa.
Sono in casa e non posso fare niente di utile per nessuno e S. mi dà l’occasione di fare la passaparola, sono contenta che lei mi affidi le sue parole per voi.
Come dico sempre, a me capita di conoscere solo donne speciali e lo sono perché scelgono di esserlo ogni giorno, in ogni circostanza.
Leggetela, è per voi.
Rosangela
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Carissime donne importanti

Carissime donne importanti, ispiratevi alla storia politica delle donne e sarà un bene per tutte e tutti.

Ieri nei temi della maturità le citazioni sono di uomini che parlano di uomini: spero che una prossima volta tutte le insegnanti si mettano spontaneamente in sciopero e gli insegnanti le seguano.
Ma forse poi avremmo le proteste di genitrici e genitori, e magari anche di allievi e perfino di allieve.
Sempre ieri mentre rimugino e faccio zapping capito per caso su un servizio TV in diretta da un’aula di Montecitorio e ascolto, con crescente stupore, l’ultima parte dell’intervento della Garante per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza che nomina solo bambini e ragazzi, sia in generale che nelle esemplificazioni e citazioni. Leggi tutto “Carissime donne importanti”

Blog & Blob (2011)

“Si è sempre attribuita ai bambini, ai folli e agli animali una intuizione particolare per quanto riguarda la sincerità o l’insincerità delle attitudini umane: perché è facile dichiarare qualcosa verbalmente, ma è difficile sostenere una bugia nel regno dell’analogico” scriveva Paul Watzlawick nel 1967.
La comunicazione tra individui passa prevalentemente dal non verbale: movimento, postura, gesti, atteggiamenti, espressioni del viso, inflessione della voce hanno radici nella storia arcaica della specie e agiscono in ogni contesto in cui ha luogo un’interazione. Leggi tutto “Blog & Blob (2011)”

Quale rapporto tra donne e nonviolenza? (2007)

Alle storiche il compito di raccontare quando dove e come le donne, non astratti soggetti filosofici ma concrete e viventi, hanno ricomposto lacerazioni, ricostruito condizioni di sopravvivenza, conservato sistemi, ambienti, persone, culture, utilizzando quei gesti di cura affinati nel corso di una lunga, varia, creativa e sofferta storia di divisione del lavoro tra produzione e riproduzione della vita della specie umana. Leggi tutto “Quale rapporto tra donne e nonviolenza? (2007)”

Non si tratta solo di linguaggio

Salgono sull’autobus spintonandosi, si interpellano usando insulti che mi fanno rabbrividire, e ridono; alla fermata uno ha scatarrato e sputato per terra, come facevano alcuni uomini nella mia infanzia (severamente ripresi e stigmatizzati dalle donne come sporcaccioni), alla fermata successiva i due maschi cercano di impedire la salita a una signora anziana, mentre le ragazze li incitano “dai lascia giù la vecchia”, e ridono. La signora riesce a salire e resta contro la porta chiusa, schiacciata dal muro delle loro schiene; li invito a spostarsi nel miglior modo possibile, come se non si trattasse di un’azione consapevolmente agita, fanno finta di non sentire, cerco i loro occhi e sorrido, abbassano i loro. Non provo rabbia, solo preoccupazione, un sentimento che li imbarazza; lasciano un po’ d’aria alla signora e riprendono con gli insulti reciproci come per tenersi in contatto e continuare a far muro contro il resto del mondo; una ragazza tace, mi guarda di sottecchi, ma non osa sottrarsi e fa una mezza risata, che le riesce malissimo. Leggi tutto “Non si tratta solo di linguaggio”

Avvelenamenti sociali

I muscoli del padrone

L’informazione è diventata il nostro blob quotidiano, in cui soffoca  il pensiero, e le notizie che si susseguono senza nessi visibili sembrano scivolare sulla patina dell’indifferenza senza lasciare traccia.

Parto dal TG3 Lombardia che fornisce, insieme alla notizia,, una brevissima coda di commento che vi s’incorpora, passando inosservato. Leggi tutto “Avvelenamenti sociali”

Contro i ladri del tempo

A che punto è l’alfabetizzazione nel nostro Paese? Sembra una domanda stupida visto che dalla fine degli anni Settanta è cominciata la scolarizzazione di massa e un numero crescente di studenti è entrato anche all’università. 
Questo per quanto riguarda l’alfabetizzazione tradizionale, perché per i nuovi linguaggi le giovani generazioni sembrano crescere sapendo padroneggiare video e computer, cellulari e navigatori. Leggi tutto “Contro i ladri del tempo”

Umano, postumano

Nel momento in cui le donne cominciano a rendere visibile la storia, a lungo rimossa e dimenticata, del proprio genere e vi fondano un agire sociale che ripensa prima di tutto la cittadinanza e poi tutte le relazioni umane nel loro esprimersi privato e politico, il tema dell’identità diventa centrale.

Tra il corpo e la parola si aprono finalmente tutti gli interrogativi che rappresentano possibilità e opportunità inedite, e non solo per le donne, ma che, proprio per questo, toccano tutti i livelli del potere che quasi sempre trova nel determinismo biologico dei ruoli sociali il mito fondativo di  ogni sopraffazione gerarchia violenza. Leggi tutto “Umano, postumano”