Stiamo a casa!!

“State a casa” è l’ordine di questi giorni ed è giusto, perché il primo imperativo è quello di fermare il contagio.
I decreti si occupano delle merci: produzione, trasporto, filiere dei beni necessari, costi economici, crisi delle imprese, problemi di liquidità, crollo dei redditi.
Le persone devono stare in casa, tranne chi lavora e il lavoro a cui si pensa è soprattutto quello delle fabbriche, grandi e piccole.
Non si pensa molto a chi lavora con le persone, a chi crea casa intorno a chi non può stare a casa sua: perché non ha casa, o la sua casa non è un luogo sicuro, o perché non è più in grado di gestire autonomamente la cura di sé e della sua casa.
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Paura

9 agosto 2019
Questa mattina mi sono alzata con un sentimento di paura. Non lo spavento per una minaccia reale o temuta ma qualcosa di profondo, che riemerge e non si lascia blandire da nessuna rassicurazione.
Paura per qualcosa che è già accaduto e la sensazione di impotenza che strozza la voce in gola.
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Elezioni a Cortenuova: solo uomini?

Guardo sempre con interesse le donne che si candidano perché so che le donne consapevoli della propria storia di genere, se dialogano con la storia politica che ha reso possibile il loro esercizio dei diritti, possono fare la differenza.

In questo paese, Cortenuova, nel quale vivo e voto dal 1978, ho guardato con particolare attenzione e perfino speranza a donne, da molti anni più giovani di me, che decidono di cimentarsi nell’amministrazione del bene pubblico.

Mi amareggia il fatto che queste donne decidano di presentarsi come CandidatO SindacO, come se l’essere donna non fosse l’appartenenza a un genere che è più della metà della specie umana, ma solo un caso della vita da nascondere se ci si presenta in pubblico. Leggi tutto “Elezioni a Cortenuova: solo uomini?”

Quale rapporto tra donne e nonviolenza? (2007)

Alle storiche il compito di raccontare quando dove e come le donne, non astratti soggetti filosofici ma concrete e viventi, hanno ricomposto lacerazioni, ricostruito condizioni di sopravvivenza, conservato sistemi, ambienti, persone, culture, utilizzando quei gesti di cura affinati nel corso di una lunga, varia, creativa e sofferta storia di divisione del lavoro tra produzione e riproduzione della vita della specie umana. Leggi tutto “Quale rapporto tra donne e nonviolenza? (2007)”

Donne di destra che cercano il primo piano

C’è una palese contraddizione tra la dichiarazione di volersi occupare di diritti delle donne e insinuare che violenza e delinquenza sono appannaggio dei migranti, parlare di diritti delle donne e invocare leggi di tutela che riducono la libertà, mostrare preoccupazione per la delinquenza e pensare di fornire armi ai cittadini, come se la qualifica della cittadinanza esonerasse automaticamente da delinquenza, maschilismo, prevaricazione, omicidio, femminicidio e perfino follia; occuparsi di diritti delle donne e pensare che le soluzioni sono affidate alla giustizia penale, come se ogni problema si potesse risolvere con la denuncia e il carcere fosse il solo deterrente per una violenza maschile domestica alla quale molte donne potrebbero sottrarsi se avessero casa lavoro e solidarietà. Leggi tutto “Donne di destra che cercano il primo piano”

Non sosteniamo il patriarcato!

I diritti diventano fragili se non sono davvero per tutte, se definiscono la cittadinanza per esclusione, se non ne viene insegnata la storia, se non costruiscono dialogo politico, e infatti sono stati piano piano disattesi e poi velocemente aggrediti, con arroganza nelle strutture sanitarie, nei posti di lavoro, a scuola, nell’immaginario di quell’interazione quotidiana in cui si costruisce l’idea di mondo comune.

In fondo sapevamo, quando, all’inizio, la parola d’ordine era per tutte “Liberazione”, che non di un fatto o solo di qualche legge si trattava, ma di un processo che avrebbe potuto coinvolgere tutte e tutti. Leggi tutto “Non sosteniamo il patriarcato!”

Violenza: mi sono persa qualcosa?

Non leggo i giornali tutti i giorni e per fortuna, come milioni di donne italiane, sono lontana dal dibattito giornalistico che crea e coltiva i suoi personaggi anche quando hanno ben poco di significativo da dire, ma oggi non posso tacere.
All’inizio degli anni ’90 alcune femministe-doc, quelle ascoltate nelle sale, interpellate dai giornali e perfino riconosciute dall’accademia, decretarono che il patriarcato era morto, dovevamo smetterla di raccontare le nostre tribolazioni e sventolare invece i tanti successi che potevano costellare le nostre vite, bastava lo volessimo. Leggi tutto “Violenza: mi sono persa qualcosa?”

Dopo Siena: INCLUSIONE

Inclusione. Di tutte le parole dette nella due giorni di Siena, (bellissimo appassionante appuntamento, generosamente organizzato) questa è certamente la più condivisibile eppure la più ambigua, per come è stata affermata e ripresa, dopo che qualcuna, poche oltre a Lidia Menapace, ha nominato alcuni contenuti come l’antifascismo, il patriarcato, il capitalismo, sui quali è quanto meno necessario aprire il dibattito. Leggi tutto “Dopo Siena: INCLUSIONE”

Verso Siena: l’imprevisto della storia siamo noi

Che cosa ci muove, più di mille donne, su una chiamata che non ha ancora un programma e delle mete precise?
Certamente la fiducia, che accordiamo a donne che hanno scelto di usare la propria visibilità, la posizione di piccolo o grande potere già raggiunta, a favore di tutte.
Certamente la speranza, di riuscire ad andare oltre le parole e trovare le azioni per mettere sul tappeto della politica un cambiamento radicale, con un passo per volta, ma radicale. Leggi tutto “Verso Siena: l’imprevisto della storia siamo noi”