Pensierini di inizio anno

Bru bru: nel mio lessico famigliare e il termine che indica gli incolti (vale per maschi e femmine) che non sanno di esserlo e anzi sono convinti di essere la specie superiore sulla terra e di questa specie il meglio; l’orizzonte mentale ha un raggio massimo di 15 Km e la visione è selettiva, ad esempio vedono le malefatte degli albanesi e trovano naturale l’evasione fiscale degli indigeni ricchi, sono convinti di essere brave persone e di saper distinguere con certezza il bene e il male, ma non conoscono assolutamente i testi sacri di riferimento; sono una specie in aumento e per tale caratteristica si spera che possano anche diminuire, non è facile però individuare i fattori che favoriscono l’accrescimento o la diminuzione e, quando individuati, operare in modo opportuno in relazione alla propria finalità. Leggi tutto “Pensierini di inizio anno”

Potere

Potere è un sostantivo solenne, monumentale, evoca architetture imponenti, simbolicamente eterne, tutto ciò che la specie umana ha inventato, compresi materiali e forme, per occultare la propria fragile temporaneità.
Anche il termine, ingessato nel sostantivo astratto, è nella sua intima realtà un verbo, per giunta molto flessibile, come tutti gli ausiliari, che spesso assume nell’enunciazione dei desideri, di cui sembra voler essere un valido sostegno, una malinconica sfumatura di infantile impotenza. Leggi tutto “Potere”

Famiglia-famiglie

Quand’ero piccola (ma non tanto da non essere già in grado di guardare e pensare il mondo) la famiglia era una variegata costellazione di persone adulte, zie, nonne e cugini di ambo i sessi prevalentemente, di diverso grado di parentela, che ruotavano nella vita dei miei genitori (e quindi mia) enunciando regole e percorsi obbligati in cui avrei dovuto incanalare il mio futuro di femmina.
Fece scalpore, a non so quale pranzo appunto di famiglia, una mia ingenua e limpida dichiarazione di preferenza per la condizione di prostituta che, rispetto a quella di moglie, mi sembrava di gran lunga più onesta e libera.
Avevo quattordici anni e nessuna conoscenza, esperienza, certezza, solo una grande curiosità e un sentimento di avversione profonda  per la rete, che a me sembrava ipocrita e meschina, di relazioni tra adulti dei due sessi di cui noi piccoli eravamo il frutto e l’investimento. Leggi tutto “Famiglia-famiglie”

Trasmettere la cura

Sono l’ultima relatrice della giornata perciò cercherò di avere rispetto della vostra pazienza e della vostra stanchezza. Del resto questo fa parte delle competenze che mi sono richieste come insegnante: quando faccio lezione all’ultima ora devo avere rispetto della stanchezza, e magari della noia, già accumulate dai ragazzi e non posso pretendere attenzione se non avvicinandomi ai loro pensieri, cercando di “andare a prenderli” lì dove sono.
Ringrazio Monica per aver scelto questo titolo per me perché contiene la parola trasmissione, che riguarda il mandato istituzionale dell’insegnante, e la cura che è il modo, a mio avviso l’unico modo, perché davvero avvenga quel contatto che consente il passaggio tra le generazioni dei contenuti che insieme definiscono importanti. Leggi tutto “Trasmettere la cura”

A proposito di scuola

(testo sbobinato e non rivisto)

Io vorrei cominciare in questo modo, come insegnante e come adulta vorrei dichiarare che sono grata a questa generazione di ragazzi e ragazze, perché ci hanno fatto un dono insperato, il dono di un protagonismo e di una capacità, e ci stanno dicendo delle cose che qualcuna di noi ha detto e pensato per anni in solitudine, senza trovare il modo di farle diventare patrimonio comune; loro ci hanno regalato questa cosa straordinaria, che dice – con una semplicità che ci fa pensare che hanno attraversato la scuola e sono colti – che le gerarchie sociali fondate sul denaro sono ingiuste, punto. Che quando queste gerarchie si nascondono dietro le culture o la cultura sono fintamente ipocrite e sono peggio ancora. Leggi tutto “A proposito di scuola”

Bertha von Suttner

“Giù le armi!”: il perentorio, appassionato invito, incisivo ed esplicito come uno slogan, è il titolo del suo romanzo più famoso, pubblicato nel 1889, che non solo le valse fama internazionale, ma rappresentò uno stimolo importante per la realizzazione di iniziative concrete a favore della pace.
Sono gli anni in cui in Europa il dibattito sulla pace si fa via via più intenso e controbatte punto per punto le argomentazioni del nazionalismo e militarismo dilaganti.
Anni in cui la pace sembra una strada ancora concretamente praticabile prima che l’Europa piombi negli orrori della prima guerra mondiale da cui comincerà ad uscire solo trent’anni più tardi.
Quei pochi decenni, segnati da guerre, violenze, restrizioni della libertà, discriminazioni e persecuzioni, basteranno però perché il nome di Bertha von Suttner scompaia dai libri come dalla memoria, insieme a quello di donne e uomini che alla causa pacifista avevano dedicato l’intera vita. Leggi tutto “Bertha von Suttner”

Lisistrata

Sfrontata, e poi intelligente, ironica, spregiudicata, lungimirante, concreta e immaginosa, appassionata e lucida, solidale e sferzante: così l’ha pensata il suo autore e così giunge fino a noi, tutta contenuta nella concitazione dei dialoghi e quindi nell’inesauribile possibilità della messa in scena a cui si presta il teatro.
Lisistrata è una creatura di Aristofane, ci assicurano le fonti, ma come ogni personaggio è certo frutto di un tempo e di un mondo che si è depositato nell’immaginario dell’autore chiedendo a lui quella rivelazione di vita, quel di più di verità che sempre racchiude l’opera d’arte, proprio nel suo sottrarsi al puro e semplice rispecchiamento della realtà. Leggi tutto “Lisistrata”

Corpo a corpo… Viaggio con Dolores Prato

Inedito di Rosangela Pesenti
 
In principio…

“Sono nata sotto un tavolino.” Così comincia una vita e una scrittura. La frase rappresenta un vero e proprio incipit nel libro di Dolores Prato pubblicato nel 1980 da Einaudi. Dolente l’autrice non chiude alla fine il tempo della memoria “Eravamo tutti inconclusi.” dichiara, lasciandoci sospesi in una malinconia senza rimedio.

L’altro libro, pubblicato quando lei non c’è più, ci rivela, già nella prima pagina, il dolore, di cui quella malinconia è la distillata saggezza degli anni. “(…) ero spezzata. Avevo spezzata me stessa quando spezzai il pettine.”1 dice a proposito della decisione irrevocabile di metterla in collegio.

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Passaggi di cittadinanza tra generazioni di donne

XIV Congresso dell’Udi- Modena, 8-9 febbraio 2003

Introduzione di Rosangela Pesenti

Abbiamo voluto un congresso lungo per dare il tempo ad ogni realtà dell’Udi di riemergere, rendersi visibile, riaprire la comunicazione per dare a tutte noi la possibilità di ricostruire un tessuto comunicativo che ci sostenesse nel pensare al futuro.

La prima tappa del Congresso ha segnato per me un mutamento di orizzonte perché all’Udi immaginata, sognata, evocata, dalle comunicazioni via via più fitte, si è sostituita l’Udi reale, le donne che al congresso hanno partecipato, sono intervenute, con cui ho vissuto momenti di intensa partecipazione emotiva, ma anche le donne che ci hanno scritto, che hanno ascoltato poi il racconto del congresso, che si sono attivate per allargare la partecipazione ben oltre le due giornate di Roma. Leggi tutto “Passaggi di cittadinanza tra generazioni di donne”

Generazioni

Bimbe sognate, desiderate, amate.

Bimbe lasciate a rotolare per terra (e che non dicessero ‘come un maschio’), jeans, magliette e tute, abiti da consumare non da “riguardare”, bimbe che sapranno studiare. Cresciute senza confini, da grandi vorranno viaggiare.

Bimbe impossibili da governare.

Se penso alle generazioni di giovani donne che potrebbero essermi figlie per età, se le penso così come me le ritrovo in classe ogni mattina, il sentimento che prevale è una tenerezza venata d’ironia bonaria. Voglia di proteggerle e strapazzarle un po’, ammirata per la sconfinata capacità di apprendere, spaventata per l’inesauribile flessibilità con cui si adattano a tutto. Leggi tutto “Generazioni”